6 aprile 2022
Il mondo del libro in favore della pace
Anche il mondo del libro, fin da subito, ha deciso di esprimere il suo dissenso nei confronti dall’invasione russa nel territorio ucraino, una minaccia anche alla libertà di pensiero e di espressione.
Più di 1200 scrittori e scrittrici hanno risposto all’attacco russo siglando una lettera del PEN International, che recita: «Tutti gli individui hanno diritto alla pace, alla libertà d’espressione e di incontro.  L a guerra di Putin è un attacco alla democrazia e alla libertà non solo in Ucraina, ma in tutto il mondo». Tra i firmatari Margaret Atwood, Joyce Carol Oates, Svetlana Alexievich, Jonathan Franzen.
La Bologna Childrens’ Book Fair ha deciso di sospendere la collaborazione con enti ufficiali russi; scelta che hanno voluto seguire anche i comitati organizzativi di altri eventi di settore: il Salone del Libro di Torino, la London Book Fair e la Buchmesse di Francoforte.

Un'interessante iniziativa è stata promossa dall’editore Passigli, che, pur condannando aspramente l’aggressione di Putin ai danni del popolo ucraino, ritiene sbagliato censurare e mettere al bando il patrimonio culturale russo. Per questo motivo, in collaborazione con PDE e Messaggerie Libri, ha deciso di distribuire in tutte le librerie volumi di grandi poeti russi: da Boris Pasternak ad Anna Achmatova, da Marina Cvetaeva a Vladimir Majakovskij, passando per Blok e Solonovič. Il 20% del ricavato verrà devoluto alla Croce Rossa Italiana per il sostegno alla popolazione ucraina.

Numerose librerie si sono mobilitate in sostegno della popolazione vittima della guerra. Moltissimi librai, su invito dell’Associazione Librai Italiani - Ali Confcommercio hanno allestito le loro vetrine con i colori della bandiera ucraina, il blu e il giallo.

Nella speranza che la cultura e la pace riescano a prevalere, condividiamo le parole di Paolo Ambrosini, il Presidente di ALI: «I libri, la lettura, da sempre sono dei ponti tra culture e storie diverse, e da donne e uomini che amano la cultura guardiamo con grande preoccupazione a quanto avviene in queste ore e auspichiamo che le parole possano prevalere sul rumore della guerra».
 
 
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